La proposta culturale e didattica alla base della mostra
Giochi, Esperimenti, Idee comprende oggi 120 esperimenti semplici di meccanica, termologia, calorimetria, elettrologia, elettrodinamica, elettromagnetismo, ottica, chimica e astronomia, realizzati con materiale povero e facilmente reperibile nella vita quotidiana, e con nuove tecnologie come i sensori in linea con l'elaboratore per le misure.
Essa si propone come un'occasione per svolgere attività: provare, giocare, sperimentare, ...esplorare idee ed usare idee per esplorare fenomeni. Più che una mostra da guardare è una mostra da utilizzare dentro e fuori dalla scuola per capire e analizzare i fenomeni. È stata allestita, perché i ragazzi vi lavorassero sopra con i loro insegnanti, da soli o in gruppo, con i compagni di classe o con altri ragazzi, con i ricercatori universitari o con i genitori.
È stata organizzata in modo da poter essere prestata agli insegnanti nelle scuole, arricchendo di momenti operativi l'insegnamento scientifico. La semplicità delle attrezzature la rende familiare a qualunque tipo di utente, che allora non esita ad agire per esplorare idee o per fare semplici esperimenti, che rispondano agli interrogativi posti dalle numerose schede che l'accompagnano. GEI stimola l'operatività sul piano ludico della scoperta individuale, producendo quel coinvolgimento personale che tanta parte ha nell'apprendimento delle materie scientifiche, soprattutto nella fase di formazione delle conoscenze di base degli studenti, in cui si richiede il massimo sforzo per lo sviluppo di una cultura scientifica. Gli esperimenti consentono l'acquisizione della conoscenza scientifica di base e l'organizzazione di minipercorsi didattici monotematici. Senza alcuna pretesa di completezza, essi indicano il modo corretto di porre domande e di usare conoscenze ed abilità per ottenere risposte appropriate attraverso appropriate esperienze.
La natura polivalente e familiare degli apparati ne costituisce la principale valenza sia per gli obiettivi di apprendimentoNota 11 sia per l’organizzazione di attività sperimentali in classe: gli insegnanti possono facilmente organizzare attività differenziate chiedendo in prestito i materiali, o proponendone la riproduzione ai ragazzi stessi.
Sei tipi di schede accompagnano le singole attrezzature della mostra, che possono essere organizzate in grappoli tematici da esaminare secondo percorsi diversi. Si tratta di: a) didascalie delle fotografie dei materiali esposti, b) spunti: schede brevi, di agile lettura, con proposte operativa immediate, c) riflessioni guidate: schede di una pagina, che propongono semplici attività organizzate disciplinarmente, d) schede-docente: dettagliate indicazioni rivolte al docente per la riproduzione e l’impiego dei materiali in percorsi didattici differenziati, e) regie: percorsi concettuali illustrativi delle proposte operative esposte, f) EIC: adatte ad una vera e propria indagine sui modi di apprendimento dell’operatore. Altri materiali, come un video, piccolo software, ipertesti che documentano sperimentazioni didattiche, stanno crescendo insieme all’impiego di GEINota2.
Il prestito pressocchè gratuito a chiunque ne faccia un uso senza fini di lucro e per la scuolaNota3 hanno creato un’intensa attività di servizio intorno a GEI.La tabella 1 illustra l’attività espositiva attuata con contratti ufficiali: come è facile immaginare, almeno altrettanta si svolge mediante accordi informali.
A Salerno, nel settembre 1998, la Società Italiana di Fisica ha assegnato il premio per la Didattica a Marisa Michelini per la realizzazione e le attività della mostra Giochi Esperimenti Idee (GEI) e del Centro Laboratorio per la Didattica della Fisica (CLDF), a cui la mostra fa riferimento presso il CIRD dell’Università di Udine.
Gli interessati possono rivolgersi a Donatella Ceccolin presso il CIRD dell’Università di Udine (tel 0432 558211, fax 0432 558222) o inviare un messaggio a <GEI@fisica.uniud.it>. Nel sito <www.fisica.uniud.it\GEI> è possibile visitare GEI virtualmente.