Se un corpo rigido ruota intorno ad una asse passante per
il baricentro, tutti i suoi punti descrivono delle circonferenze,
fatta eccezione per quelli che appartengono all’asse
di rotazione, i quali sono fermi. Poichè il periodo
di rotazione T
= 2 p /a è lo
stesso per tutti i punti del corpo, hanno maggiore velocità v quei
punti la cui distanza r dall’asse
di rotazione è maggiore.
Precisamente
v = r
w
Se ad un corpo viene applicata una forza costante F,
il moto traslatorio che ne consegue è uniformemente
accelerato (a = cost.).
Se viene applicato un momento costante M
= F b,
il moto rotatorio che ne consegue è uniformemente
accelerato (a =
cost.).
Tra le grandezze che definiscono il moto traslatorio e quelle
che definiscono il moto rotatorio v’è una formale
analogia che qui di seguito mostriamo.

Nell’esperienza qui di seguito descritta verranno utilizzati
come corpi, dapprima un disco di alluminio ruotante intorno
ad un asse perpendicolare al disco e passante per il suo baricentro,
e poi una verga metallica, provvista di due cilindri scorrevoli,
ruotante intorno ad un asse perpendicolare passante per il
suo baricentro. Qui di seguito sono riportati i momenti d’ inerzia
dei tre corpi.

[materiale occorrente] [predisposizione
e acquisizione] [domande] [variante(1)] [domande(1)] [variante(2)]
Materiale occorrente
apparecchio |
sensore
di distanza |
calcolatrice grafica TI-89 |
interfaccia
CBL2 |
Predisposizione
e acquisizione
1 |
Taglia un tratto di cordicella
lungo circa 180 cm e ad una sua estremità fai
un nodo molto grosso.
Infila, poi, l’altra estermità,
dall’alto
verso il basso, nel foro inferiore praticato alla periferia
del mandrino ruotante dell’apparecchio. Verifica
che il filo possa avvolgersi sulla parte del mandrino
il cui diametro è 40
mm, senza fuoriuscire dal foro.
All’altra estremità del filo fai un nodo
a cappio.
|
2 |
Completa l’apparecchiatura
nel modo indicato in figura,disponendo l’apparecchio
ad una distanza dal bordo del tavolo tale per cui il
piattello portapesi, sospeso all’estremità libera
del filo, disti dal suolo non meno di 45 cm.

Controlla
che il filo sia orizzontale e che non venga a contatto
con le parti metalliche.
|
3 |
Fai ruotare lentamente il disco,
in modo che il filo si avvolga sul mandrino senza che
le spire si sovrappongano e, quando il piattello ha raggiunto
l’altezza massima, blocca il disco col freno
sottostante stringendo con delicatezza l’apposito
volantino.
Disponi poi sul piattello due pesetti da
20g, così che la sua massa totale risulti
di 60g.
|
4 |
Avviato il programma PHYSICS, esegui
il monitoraggio delle distanze, verificando che lo spigolo
del tavolo non turbi il corretto funzionamento del sonar,
mentre il piattello sale e scende. Uscito dal monitoraggio,
metti il sistema in condizione di acquisire i dati con
le seguenti opzioni,
- intervallo tra campionamenti: 0,1
- campionamenti: 80.
Procedi fino a quando il sistema è pronto ad
acquisire i dati.
|
5 |
Premi con una mano il tasto ENTER e,
subito dopo, con l’altra mano, allenta il volantino
del freno, senza imprimere scosse al disco.. Otterrai
tre grafici come quelli mostrati in figura:
  
|
Domande (1)
1° Di che tipo è il moto traslatorio del piattello?
2° Qual è il valore assoluto della sua accelerazione
a ?
3° Qual è il valore assoluto della velocità massima
v acquistata dal piattello?
4° Di che tipo è il movimento rotatorio del
disco?
5° Sapendo che il mandrino sul quale si avvolge il
filo ha un raggio b
= 2 cm, puoi calcolare la velocità angolare
massima w e l’accelerazione angolare a1 del disco?
6° Se F è il peso del piattello, quanto vale
il suo momento M
= F b ?
7° Mediante una bilancia misura la massa m del disco
e con un regolo misura il suo raggio R . Quanto vale il
suo momento d’inerzia I ?
8° Calcola l’accelerazione angolare del disco
come rapporto a2 = M / I.
9° Per quale motivo risulta a1 < a2 ?
10° Se indichiamo F’ la forza di attrito totale
incontrata dal sistema durante il suo movimento, è corretto
scrivere la legge fondamentale della dinamica del moto
rotatorio nel modo seguente?
(
F - F’ ) b = I a2
11° Puoi ricavare da questa relazione l’intensità della
forza di attrito?
12° Di quanto si è abbassato il piattello durante
il movimento? Indica h questo abbassamento.
13° Quanto vale la variazione dell’energia potenziale
DU del piattello durante la discesa?
14° In quali altre forme di energia si è trasformata
l’energia potenziale perduta dal piattello?
15° Quanto vale l’energia cinetica di traslazione
D Kt acquisita dal piattello a fine corsa?
16° Quanto vale l’energia cinetica di rotazione
D Kr acquisita dal disco a fine corsa?
17° Per quale motivo risulta D Kt + D Kr < DU ?
18° In quale altra forma si è trasformata l’energia
potenziale perduta?
19° Dal precedente bilancio energetico è possibile
calcolare l’intensità della forza di attrito
F’ ?
Variante
(1)
Ripeti tutta la prova con le seguenti opzioni,
- intervallo tra campionamenti: 0,2
- campionamenti: 300.
Otterrai tre grafici come quelli in figura, nei quali è evidenziata
la perdita di energia ad ogni ciclo.
  
Domande (1)
20° Nelle discese la forza di attrito F’ è concorde
o discorde con la forza motrice F ? E nelle risalite ?
21° Quanto vale la variazione della quantità di
moto del piattello alla fine della prima discesa ?
22° Quanto vale la variazione del momento angolare del
disco quando inverte il senso di rotazione ?
Variante
(2)
1 |
Sostituisci il disco
con la sbarra metallica come è mostrato in figura.
Stringi bene il volantino di fissaggio e fai in modo
che la sbarra sia centrata. Ripeti poi la precedente
prova, ponendo sul piattello tre pesetti da 10g, con
le seguenti opzioni,
- intervallo tra campionamenti: 0,1
- campionamenti: 80.
Con una bilancia misura la massa m1 della sbarra e
con un regolo misura la sua lungheza L1.
Esegui lo
studio della dinamica della rotazione della sbarra,
confrontando il suo momento d’inerzia calcolato
con la formula fornita all’inizio della scheda,
col valore che si ottiene sperimentalmente. Tieni sempre
conto della forza di attrito.
|
2 |
Dopo aver misurato la massa m
2 di
ciascuno di essi, infila i due cilindri forati nella
sbarra facendo in modo che siano alla massima distanza,
come è mostrato in figura.
Studia la dinamica
del moto rotatorio, tenendo presente che il momento
d’inerzia
del sistema è la somma del momento d’inerzia
della sbarra più quello dei due cilindri.
Variando
la posizione dei cilindri rispetto all’asse di
rotazione e misurando, ogni volta, l’accelerazione
angolare del sistema, ti potrai rendere conto che l’inerzia
alla rotazione ( cioè il momento d’inerzia
) non dipende soltanto dalla massa, ma anche dalla sua
distanza dall’asse di rotazione.
|
|