La cella fotovoltaica è sostanzialmente un diodo
cioè una giunzione PN tra due semiconduttori, uno drogato
P ed uno drogato N.
Si tratta tuttavia di un diodo particolare, in cui il semiconduttore
drogato P ha uno spessore sottile, così da permettere
alla luce di penetrare nella regione prossima alla superficie
della giunzione: qui le coppie elettrone-lacuna, create per effetto
fotoelettrico interno , migrano nel campo elettrico della giunzione
e generano in un circuito esterno una corrente fotovoltaica.
E’ un dispositivo che può funzionare come sensore
di luce, ma anche come generatore di elettrico, ad esempio per
caricare una batteria.
L’effetto fotoelettrico (o fotovoltaico) è un
fenomeno a soglia: esso si verifica solo con luce la cui lunghezza
d’onda è inferiore ad un valore critico, detto
lunghezza d'onda di soglia ls che è quella
per cui vale la relazione hc/l =
hn =
Eg (ove Eg è il
salto energetico che l'elettrone deve fare per passare dalla
banda di conduzione
alla banda di valenza, h è la
costante di Plank, n è la
frequenza della luce e c la velocità della
luce).
L’effetto fu osservato per la prima volta da Becquerel
in una cella elettrolitica, e successivamente (1876) venne
ritrovato in un dispositivo a stato solido (di selenio da Smith,
Adams Day).
La prima cella fotoelettrica di silicio fu realizzata
nel 1954 presso i laboratori Bell (Person, Fuller, Chapin).
Le celle fotovoltaiche al giorno d’oggi sono dispositivi
abbastanza comuni: ad esempio se ne trova una in ogni dispositivo
alimentato ad energia solare (ad esempio calcolatori tascabili,
orologi, giocattoli…).
La figura ne mostra un tipo montato
su una basetta adatta a studiarne il comportamento con un sistema
RTL.

Guida. Nella guida sono illustrati i seguenti argomenti:
- Caratteristiche di fotodiodo
- Le batterie solari
- L’effetto fotovoltaico nelle giunzioni a semiconduttore
- Caratterizzazione di una fotocella con sistema RTL
- Studio della potenza fotovoltaica erogata
Studio
sperimentale di celle fotovoltaiche
Fotometria. Lo studio delle caratteristiche di sensori e del
loro corretto utilizzo può essere un modo efficace,
divertente e naturale per affrontare percorsi interdisciplinari,
che in
altro modo
potrebbero risultare artificiosi e forzati.
Nel seguente documento sono prese in esame solo le caratteristiche
generali dei sensori di luce (le specifiche di singoli sensori
possono
essere
facilmente reperite dai distributori commerciali o in internet),
e le conoscenze che sono indispensabili per usarli in laboratorio
didattico.
Nozioni elementari di fotometria
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