La legge fondamentale della calorimetria

Se un corpo di massa m si trova alla temperatura T1, quanto calore Q deve scambiare perchè la sua temperatura subisca una variazione DT = T2 – T1 ?

Sarà calore assorbito se T2 > T11 (DT > 0 ) ; sarà calore ceduto in caso contrario.

Potrai rispondere a questa domanda eseguendo l’esperienza qui di seguito proposta. Prima , però, una precisazione: quando in un liquido viene immerso un riscaldatore elettrico, la quantità di calore Q che viene ceduta al liquido è proporzionale all’intervallo di tempo D t durante il quale il riscaldatore è in funzione, cioè:

[materiale occorrente] [predisposizione e acquisizione]

Materiale occorrente

calorimetro elettrico
alimentatore elettrico
2 cavetti 60 cm
bilancia
bicchiere 400 cc
sensore di temperatura
olio di vaselina oppure olio di semi
calcolatrice grafica TI-89
interfaccia CBL2

 

Predisposizione e acquisizione

1
  • Pesa sulla bilancia una massa m1 = 150g di acqua a temperatura ambiente e versala poi nel calorimetro.
  • Nel tappo di gomma, di cui è provvisto il coperchio, infila il sensore di temperatura e regola la sua posizione in modo che l’estremità si trovi alla stessa altezza del resistore elettrico.
  • Infine, mediante i cavetti, collega le due boccole più distanti (resistenza elettrica 12 Ohm), all’alimentatore elettrico regolato su una uscita di 12 volt in corrente continua (cc).

Il tutto è mostrato in figura.

2

Collega il sensore di temperatura all’interfaccia e, dopo aver avviato il programma PHYSICS, esegui il monitoraggio della temperatura per verificare il corretto funzionamento. Metti poi il sistema in condizione di acquisire i dati ( GRAFICO Vs TEMPO ) con le seguenti opzioni,

  • intervallo tra campionamenti : 1s
  • campionamenti: 600.

Alla domanda QUANDO TRACCIO? rispondi premendo il tasto 2: DURANTE ACQUISIZIONE e disponi per le seguenti opzioni: min y = 18° , ymax = 40° e yscl = 1.

Premi poi ENTER per consentire al sistema di acquisire i dati.

3

Muovi l’agitatore in sù in giù per circa un minuto, in modo da consentire all’acqua di portarsi all’equilibrio termico con le altre parti del calorimetro, quindi avvia il sistema di acquisizione, sempre muovendo l’agitatore.

Dopo circa trenta secondi, accendi l’alimentatore elettrico e, da questo momento, per tutta la durata dell’acquisizione, tieni in movimento l’agitatore. Soltanto così potrai evitare scarti di temperatura come quello evidenziato all’inizio della figura.

Se avrai l’accortezza di agitare continuamente l’acqua contenuta nel calorimetro, otterrai come diagramma una retta.


Questo fa pensare che tempo e temperatura siano proporzionali. Per averne la prova determina, ad esempio, sul diagramma l’intervallo di tempo Dt1 durante il quale la temperatura T passa da 26° C a 28° C. Trovi che

per DT = 2° C è D t1 = 119 s.

Determina adesso l’intervallo di tempo D t2 durante il quale la temperatura T passa da 30° C a 34° C.

Troverai che

per DT = 4° C è D t2 = 238 s

Dunque gli intervalli di tempo D t sono proporzionale agli incrementi di temperatura DT. Ricordando che il calore Q (come è stato affermato), è, a sua volta, proporzionale al tempo, possiamo affermare che la quantità di calore Q è proporzionale all’incremento di temperatura DT.

Cioè:


4

Ripeti tutta l’operazione introducendo nel calorimetro una massa di acqua m2 = 2 m1 = 300 g. Otterrai un diagramma come quello indicato in figura.
In questo diagramma determina l’intervallo di tempo D t3 che è stato necessario per far passare la temperatura dei 300g di acqua da 26° C a 28° C.
Troverai che

per       DT = 2° C         è           D t3 = 238 s


Allora, se a parità di incremeto di temperatura DT, l’intervallo di tempo, e quindi il calore Q, è proporzionale alla massa m, è lecito scrivere che

Ed anche

Q = c m DT


Per capire cosa rappresenta la costante di proporzionalità c, immaginiamo di riscaldare di 1° C la massa di 1 kg di un qualsiasi corpo.
Evidentemente il valore della costante c rappresenta automaticamente la misura della quantità di calore che si deve fornire a quel corpo.

Possiamo, dunque, affermare che il valore della costante c, che viene definita calore specifico di un corpo, rappresenta la misura del calore che si deve fornire (o togliere) ad 1 kg di quel corpo per innalzare (o abbassare) la sua temperatura di 1° C.

Nel SI la massa si misura in kg, l’incremento di temperatura in gradi kelvin (°K) o in gradi celsius (°C) e il calore in joule (J).
Sperimentando in tal senso si trova che il calore specifico dell’acqua a 4° C è

cacqua = 4190 J / kg °C

ma tale valore varia leggermente col variare della temperatura iniziale.
Una volta noto il calore specifico dell’acqua è possibile determinare il calore specifico di un qualunque altro corpo. Puoi verificarlo.

5

Ripeti le precedenti operazioni introducendo nel calorimetro 150g di olio di semi. Procedendo come hai già fatto otterrai un diagramma come quello rappresentato in figura.

Su questo nuovo diagramma determina l’intervallo di tempo D t4 che è stato necessario per far passare la temperatura dell’olio da 26° c a 28° C.

Troverai che

D t4 = 51s

Si può, allora scrivere:

Qolio = colio m1 DT

e

Qacqua = cacqua m1 DT

Facendo il rapporto membro a membro si ottiene

ma essendo anche

possiamo scrivere

e, sostituendo i valori



da cui

colio =   cacqua =   4190 J / kg °C = 1796 J / kg °C